TERAMO – “Chiodi metta la parola fine alla telenovela dell’Istituto zoo profilattico di Teramo”. A chiederlo è il vicecapogruppo dell’Idv in consiglio regionale Cesare D’Alessandro. “Chiodi – sostiene D’Alessandro – interviene a gamba tesa sull’Izs e lo fa nominando una commissione, come al solito, per verificarne l’attività amministrativa: un Istituto di valore internazionale, promotore di progetti ad altissimo livello che oggi assicurano il lavoro a quasi 500 dipendenti”. D’Alessandro specifica che la commissione è stata nominata con la delibera di Giunta regionale n.72 del 12 febbraio scorso. “Il professor Vincenzo Caporale – continua D’Alessandro – dotato di indiscusse capacità manageriali e scientifiche, ma costretto al pensionamento dallo stato anagrafico, ha cercato in tutti i modi di dare la necessaria continuità all’attività dell’IZS, ma di fronte alla politica, agli appetiti che si sono immediatamente scatenati un minuto dopo il suo abbandono, nulla ha potuto!”. Il consigliere dell’Idv sottolinea anche che, nonostante il protocollo d’intesa sulle modalità di gestione dell’Izs firmato da Chiodi nel dicembre 2009 e la legge approvata dalla Regione Abruzzo e un’altra approvata dalla Regione Molise, ad oggi non sono stati nominati né il presidente, né il consiglio di amministrazione, né gli organi revisori dell’Istituto. “L’inerzia di Chiodi e il pensionamento di Caporale, ma soprattutto l’insopprimibile voglia di potere, hanno scatenato le note vicende ed i contrasti tra Commissario e Direttore pro-tempore”, afferma D’Alessandro, aggiungendo anche che la Commissione proposta da Chiodi deve concertarsi con la Regione Molise e con il ministero della Salute. “Perché Chiodi – conclude D’Alessandro – non la fa finita, una volta per tutte, con la ‘telenovela’ che sì dura da molti anni, ma di cui è diventato interprete principale da più di tre anni? Perché non consente, com’è suo dovere, la nomina degli organismi di gestione dell’Izs? C’è qualcosa di inconfessabile che glielo impedisce? Forse una poltrona, pur ambita e prestigiosa, vale il rischio di mettere a repentaglio il futuro dell’Izs, in Italia e nel mondo, e con esso il lavoro delle centinaia di persone ad alta professionalità che vi operano?”.